Le pillole del Doc - A.S.D. Verdenero Castellazzo Bormida

Castellazzo Bormida
A.S.D. Verdenero
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Castellazzo Bormida
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Le pillole del Doc

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BICI DA CORSA E PODISMO
Qualche amico si sarà accorto che da ormai quasi un anno non mi esibisco in alcuna gara di corsa.
Il podismo non ha perso nulla ma agli amici ed ai rivali più cari sarò mancato….almeno credo….
La pubalgia carogna mi ha fatto fuori nonostante molteplici tentativi son stato costretto a un momentaneo stop.
Non volendo comunque accumulare peso né ad intossicarmi con farmaci, ho provato con la bici da strada.
Realmente non era pensabile astenersi in questa disciplina da eccessi ed agonismo: purtroppo son fatto così.
Quindi con il caro Carrettin mi son dato alle gran fondo. Corrispettivo ciclistico della maratona, scoprendo una certa predisposizione per il nuovo sport.
Ero un pessimo podista ed ora son un discreto ciclista e soprattutto riesco ad ammazzarmi di kilometri senza quel dolore che da qualche tempo mi perseguitava.
Dopo oltre diecimila km e 5 prestigiose gare son finalmente in grado di dire anch'io la mia relativamente alle differenze ed alle affinità tra le 2 discipline.
Quale sia la più dura, è arduo da dire ma certo per il ciclismo ha un'importanza essenziale, la tecnica di giuda che può aiutare i meno preparati. Proviamo a far esempi: avete mai provato a mettervi in scia a Gambetta????
Se nella corsa non c'è vantaggio nell'appiccicarsi al culo di chi vi precede in bici il risparmio energetico è immenso, almeno in pianura e su pendenze ridotte dove son possibili velocità sostenute.
Così può capitare in pianura di stare in scia ai 45km/h facendo la stessa fatica che si fa ai 35km/h con il muso al vento.
La discesa offre ai più temerari invece la possibilità di far viaggiare il mezzo, indipendentemente dalle condizioni fisiche, a velocità fotoniche di corsa il tipo di sforzo cambia diventando muscolare la non cessa.
La bici ti consente di allenarti con individui di livello diverso dal tuo senza che nessuno perda tempo mentre basta poca differenza per far sì che ciò avvenga tra i podisti.
Un altro aspetto da non trascurare è quello che, essendo il peso del corpo sostenuto da un mezzo meccanico i problemi di usura, a carico dell'apparato osteo-articolare son meno frequenti cosi come più rari son i problemi muscolari.
A livello di frequenza cardiaca poi in gara il podista rimane molto più a lungo nei pressi della soglia e ciò rende arduo ritrovarvi brillantezza strada facendo e riprendersi dai momenti di crisi.
QUINDI PIU' FACILE ANDARE IN BICI???
Non saltiamo a facili conclusioni...se infatti parliamo di salita, la scia non conta più e vi posso garantire che le pendenze dure per il corridore diventano terribili per il ciclista, proprio perché quel mezzo a 2 ruote che prima vi sosteneva lì diventa un pesante fardello da issare faticosamente. Il fatto poi che un impegno ciclistico dia tempi di recupero maggiori fanno si che l'atleta si sprema più a fondo rischiando cotte drammatiche da cui riaversi è impossibile. Se poi parliamo di sport atraumatici, il ciclismo non ne fa parte perché se sfuggi a prostatiti ed a piaghe da sella, potresti apprezzare(a me è appena capitato) quanto faccia male cader per terra: 1 a 1 palla al centro

Marco Pizzocco
A UN AMICO CHE TORNA
Mentre lo guardo in viso ora non mi sembra possibile che per un anno , a causa di un brutto esaurimento nervoso, abbia abbandonato la sua unica grande passione.
Lui, Bigotti Marco, uno che viveva per la corsa, uno vero, uno pulito uno da 1,19 nella mezza uno che si ammazzava di allenamenti onestamente...ma ora é fuori... Ancora quel sorriso da pirla condito da quegli occhi spiritati.
Torna, è sicuro,e voi top runner avrete ancora un brutto,brutto nel vero senso della parola, cliente da gestire.
La sua risata grottesca tornerà un incubo costante per noi e per me in particolare che ricordo bene quante bestemmie e fatiche vomitavo quando quel matto pretendeva di farmi allenare con lui.
Ben torñato e buona corsa anche a te.

Marco Pizzocco
QUEL POMERIGGIO DI UN GIORNO DA CANI
Giove pluvio alla fine ha funestato la mezza di casa mentre Minerva aveva sorriso con un luminoso sole illuminando fin troppo bene le nefandezze di Marengo: la sfiga è cosi , chiede pedaggio ad una gara ben organizzata e ne risparmia un'altra pasticciata e bislacca.
A parti invertite a Marengo, Lonardo probabilmente avrebbe plagiato Noè premiando un uomo ed una donna per ogni società. In ogni caso tra i volenterosi della organization questa volta c'ero anche io nella duplice veste di vivandiere all'undicesimo e di medico responsabile della gara.
Ora ...devo dire che i ristori io li avevo frequentati solo da podista avendo solo in parte apprezzato i diversi modi in cui i corridori cercano di rifocillarsi. Oggi quindi posso fare una bella carrellata di piccoli episodi buffi.
Tre tavoloni ; il primo acqua..il secondo the il terzo sali. Appunto io ero ai sali. Mentre Oscar recitava insistentemente l'ordine di disposizione delle bevande il Pancera ricordava a tutti come fosse necessario passare i bicchieri evitando un rovinoso fai da te ai podisti capaci di atterrare tavoli e bevande nella concitazione del momento. In realtà i primi son passati a palla ma di grossi casini non ne han combinati. Alcuni afferravano i bicchierini rapidi ma delicati, li prendevano a due mani e riuscivano a non soffocarsi. Passati loro però è stato un inferno ...un asinaccio mi é corso come un ossesso incontro cercando di bere direttamente dalla mia mano rimediando un involontario diretto alla mascella.
Un secondo gridando: "sale!! sale!!!" ha prima stretto con tutta la sua forza il bicchiere rovesciandone il contenuto e poi mi ha urlato :"cazzo è vuoto..." per forza se hai la mano di capitan uncino..
Quello che poi mi ha stupito è che molti che arrivavano al km 11 con proiezioni di cronometro prossime alle 2 ore, invece di godersi la sosta, in vista del vivandaggio si producevano in repentine accellerazioni piombandoci addosso come nibbii assolutamente disarticolati e pericolosamente sbandanti.
Un pirla pelato prima mi ha spiaccicato un bicchiere sulla spalla e poi non contento con un terzo tempo in aria degno di un Michael Jordan d'annata mi ha versato sulla testa il contenuto di quello che tenevo nell'altra mano. Dopo di ciò con una piroetta ha ribaltato quasi il tavolaccio per svenire soffocato dal liquido pochi metri avanti.
Subito dopo un emulo di karate kid mi ha assestato una tremenda vangata sulla mano semi-congelata mentre altri 2 si incornavano tagliandosi la strada.
A tutti comunque un plauso per il coraggio con cui hanno affrontato un giorno da lupi ed anzi a quelli che scambiavano il ristoro per un traguardo volante rivolgo un consiglio: andate a 4 in gara ed a 6 ai punti rifornimento e non viceversa. Attenti al podista

Marco Pizzocco
UN GIORNO A MARENGO
A me piace pensare che gli innovatori non debbano essere bruciati subito...le novità arricchiscono le menti. Perché fare cose semplici e consuete non diventi monotono nei Bo Tan Pò son state inventate le corse ad orientamento ed esplorazione libera.
Le corse fantasma che non sai mai se verranno rimandate o no...e per ultimo le corse :
Fidal intese come f. orse i. eri d. ovevo a. vvisare l. gente.
Qualche pirla afferma che sia da razzisti squalificare extracomunitari senza documenti forse perché non sai dove recapitare la sanzione o forse perché avere rispetto delle regole é troppo borghese.
E poi scusate chi se ne frega del micro chip che poi almeno ho la scusa che il mio tempo è schifoso perché si son sbagliati !

Buona corsa a tutti
Marco Pizzocco
L'IMPORTANZA DELLA MOTIVAZIONE
Tutti i podisti amatoriali come me avranno sicuramente notato come in gara generalmente si riesca a correre a velocità superiori che in allenamento con pari impegno! Certo lo stimolo competitivo influisce sul sistema nervoso incentivando quindi la produzione di amine biogene e sostenendo quindi una reazione autodopante .
La stessa in particolari condizioni di stress può di contro inibire la qualità performante come capita a molti atleti nelle gare che sentono di più ! In realtà non sembrava stimolato il simpatico lavativo Vassallo mentre civettava con lo sparuto pubblico della staffetta novese di qualche sera fa anziché alzare le ginocchia e lo era troppo invece Chiariello , quello della gara di Costa, fermato dai giudici perché non si era accorto di aver concluso la prova.
Un altro podista, il grande Rumanò Toto, effetto autodopante lo provo solo una volta inseguito da uno splendido esemplare di pastore maremmano!
Buona fuga a tutti

Marco Pizzocco
LA MIA SOCIETA'
Quando ho iniziato la mia fallimentare carriera di runner agonista ho preso la tessera Fidal presso la Società Cartotecnica Piemontese.
Questo essenzialmente perché vi correvano i miei compagni di allenamento e col tempo non solo non me ne sono pentito ma ho imparato ad apprezzare molti consociati.
Nella squadra non si fanno discriminazioni, infatti si accettano immigrati stranieri come Totò Rumanò, serial killer come Schinelli, individui con genotipo diverso come Duilio e pensate un po' anche molti valenzani.
Come stimo Gino Scintilla, il vicepresidente, che non ride mai…. non perché antipatico ma perché affetto da morbo di ParKinson!!!!!!
Grande anche la mia nemesi Umbe e la minisegretaria Lory.
Mancherebbe un gay ma stiamo convincendo Zarrillo a venire da noi…. un' ultimo pensiero per il moderno Filippide, Damiano Guida che ci ha insegnato che nella maratona c'è qualcosa che conta più del cervello, vale a dire la sua assoluta assenza………….
Buona corsa a tutti

Marco Pizzocco

PODISMO ED ATTIVITA' SESSUALE
Aimè le mie pillole son nate per mescolare qualche informazione medica con le avventure di noi tutti podisti per caso, ma ora mi rendo conto che stan diventando la biografia a puntate di Zarrillo: praticamente la versione comica della vita di Adolf Hitler.
Le sue gesta sempre + sconfusionate mi raggiungono anche in vacanza. Archiviando per un pò le sue nefandezze mi limiterò a rassicurare chi si fosse allarmato per il rigonfiamento nei suoi pantaloni che presto gli verrà tolto anche il catetere.
Per i podisti maschi normali invece ho una buona informazione. Sembra accertato infatti che un buon allenamento stimoli nell'uomo un aumento del tasso di testosterone in circolo. Questo vuol dire che aumentando la vostra virilità potrete soddisfare assai le vostre compagne…………..
Sempre che non ci pensi qualcun altro durante le vostre frequenti assenze sportive!
Buona corsa a tutti...i single

Marco Pizzocco
STAKANOVISTI E DIVISIONISTI
Con il sabba delle notturne di agosto la stagione podistica sta per voltare pagina. Incombono ormai le mezze e le ultime classiche lunghe(Giro del morto, San Salvatore) per non parlare delle 42.
Per chi come me si è fatto oltre 40 gare Fidal + o - tirandole nei limiti dettati dalle mie scarse doti...la stanchezza si fa sentire.
In realtà l'autunno sposta gli obiettivi e se prima gli avversari con cui ciascuno si batteva avevano nome e cognome ora il nemico diverrà il cronometro ed il record personale.
Ciò impone una riflessione in merito ad un calendario in provincia troppo congesto che inevitabilmente riduce e divide i numeri.
Ma pensate che bello sarebbe gareggiare sempre in 250 e per me battere in una megavolata tutti insieme Cortolezzis, Pola Oscar e Zarrillo. Invece mi é toccato batterli separatamente! Pazienza...
A riguardo di Zarrillo:ora domina la classifica presenze prov. davanti al grande Scabbio.
Brutte notizie per le fans... A Toleto é stato visto infatti improvvisare una penosa lap dance per un podista baffuto.

Buone vacanze a tutti
Marco Pizzocco
CONSUMO CALORICO,RISTORI E ZARRILLO
Un atleta normodotato nel corso di una gara podistica ha un consumo calorico di circa 5-10kcal per kg di peso corporeo ogni km di corsa.
Gli elementi interessati a variare tale meccanismo sono sia esterni all'atleta che derivanti dalla sua propria costituzione fisica. Le variabili esterne che concorrono ad aumentare l' esborso calorico sono in sostanza la durezza dei percorsi ( salite etcetera) e la temperatura. Paradossalmente il consumo calorico è maggiore con temperature + basse mentre calore ed umidità influiscono solo sulla sudorazione e quindi sulla perdita dei fluidi.
Le variabili determinate dall'atleta stesso son essenzialmente peso massa muscolare ed età. Ovviamente maggiore è il peso maggiore è il consumo! Più muscoli vuol dire metabolismo più rapido mentre generalmente persone più avanti negli anni consumano meno calorie.
Si può quindi presumere che in una notturna percorso misto di 6 km un podista di 70 kg bruci dalle 300 alle 400 kcal.
Ma allora perché certi fenomeni al ristoro mangiano per 2000.2500 calorie? Quale è il motivo per cui accumulano cibi nascondendoli nelle proprie auto? Non credo sia una questione di fisiologia umana bensì di educazione sociale!
Comunque date le recenti minacce di querela subite mi trovo costretto ad integrare le informazioni relative alle pulsioni sessuali del campione prov. Zarrillo... Egli dichiara attrazione per"l'essere donna". Ciò facendo pero non chiarisce assai la sua condizione. Vuole dire che gli piacciono le donne ovvero che invece vorrebbe essere donna? Il mistero si infittisce.
Buon ristoro a tutti... Se ve ne lasciano……………

Buona corsa a tutti
Marco Pizzocco
SCABBIO ED IL BRONZO DI MOLARE
Convinciamoci una buona volta che il podista è brutto!
Sarà per quella faccia scavata dalla fatica, per quella assoluta assenza di muscoli sopra la vita o per il look canottierato ma io personalmente un runner in provincia che assomigli a Pit o Clooney non lo conosco! Bhè ci sarebbe Zarrillo ma non si hanno dati certi sulle sue preferenze sessuali.
Anche il buon Scabbio non è brutto ma i belli son diversi ed inoltre pur essendo un top dei top come corridore stupisce per la rotondità delle sue forme. Non che sia grasso si intende ma una bella valigetta addominale…….. con disinvoltura a 3 al km! Bene…….
Una sera a Molare mentre Scabbio stava appunto mostrando la pancetta a Tardito in attesa dell'inizio di una 4 km notai un'intruso.
In mezzo alla truppa canuta, irsuta e devastata da tendiniti si aggirava infatti un soggetto con lunghi capelli ornati da cerchietto, bello muscoloso ed untissimo.
Aveva addominali scolpiti e bicipiti enormi (in realtà era piuttosto basso di statura, quasi un nano) e si faceva beffe con un suo amico della trippa di Scabbio.
Sembrava un decatleta un Ferrigno nano, in grado di distruggere quell'omino panciuto staccandolo con falcata potente! Purtroppo il Ferrigno nano evaporò miseramente nella serata estiva finendo nelle retrovie a oltre 7 minuti.
Per lui sarà meglio tornare nelle palestre climatizzate ad alzar ghisa perché nel pantano e sulla polverosa strada trova rivalsa il pedone.

P.S. Che differenza passa tra Tardito e Zarrillo?
Tardito è un mostro sacro del podismo provinciale…… mentre….. Zarrillo è un mostro e basta!!!!

Buona corsa a tutti
Marco Pizzocco
IL MOTORE DEL PODISTA

Come gli amici sanno è ormai più di un anno che mi sono buttato nel mondo delle competizioni podistiche.A dire il vero le mie prestazioni abitualmente variano da scarse pietose a disastrose con giubilo,ma io non mollo mai,per me tante cose sono difficili da capire perciò cerco spesso conforto nei miei dubbi presso gli esperti,per esempio tempo fa avendo fatto notare ad un collega fisiatra il fatto che ex buoni runner con meno di 20 Km settimanali di allenamento sono in grado di umiliare un disgraziato come me che ne fa più del doppio mi fù risposto che le migliaia di Km e gli allenamenti di qualità negli anni formano negli individui con buoni trascorsi da atleta una specie di memoria muscolo attitudinale,in pratica queste persone a dispetto di lunghi periodi di inattività e quiescenza riescono rapidamente a "ricordare"fisicamente le loro performance e quindi a recuperarle o riavvicinarle agevolmente.Stà cosa il simpatico Roby Pola detto "gino scintilla"la chiama motore.E già bella forza …..lui il motore lo possiede davvero,cosi' un giorno a Silvano d'Orba bestemmiando inseguivo da vicino un energico sessantenne che filava in mezzo ad una vigna mentre manifestava la potenza del suo motore con profondi e vibranti rumori intestinali alternati con rantoli e rutti,il tutto prima di fertilizzare clamorosamente un fratto!Anche lui il motore lo aveva ma a giudicare da quell'odore nauseabondo il catalizzatore era da cambiare!

Buona corsa a tutti
Marco Pizzocco
TRAINING AUTOGENO ETEROGENO E PSICODRAMMI
Lo psicotraining è una disciplina nel vasto campo della psicologia che studia le tecniche per migliorare l'approccio mentale alla performance sportiva.
Quando il training è autogeno è l'atleta ad esercitare su se stesso queste metodologie, quando invece è eterogeno è un secondo elemento, un'allenatore, un compagno od altri che assiste lo sportivo ad applicarle.
Questo è il motivo per cui anche nell'ambito dello sport professionistico negli staff tecnici è apparsa la figura dello psicologo.
Partendo dal presupposto che il podista in genere è un poco folle di suo uno psicoterapeuta potrebbe essere molto utile.
In ogni caso lasciando stare il training autogeno l'esempio classico di psico assistenza coattiva-coercitiva ed esortativa con training eterogeno nel mondo dei runners è costituito dalla coppia di atleti in una qualsiasi manifestazione:
uno alla ricerca del personale l'altro, quello più forte a scandire tempi e ritmo.
Ma volete che io mi perdessi il piacere di vivere in prima persona un'esperienza del genere?
Dovevo cercare in altrui il companatico della mia inefficienza ed ero convinto che una buona assistenza avrebbe tirato fuori da me il massimo.
Per questo scelsi con partner e mentore per la 21km di Novi Ligure 2008 un runners serio che mi trascinasse verso la gloriosa impresa di scendere sotto 1.35.00.
L'amico Cartasegna accetto con entusiasmo la sfida. Come i guerrieri antichi prima della battaglia andavano dal Vate per avere buoni auspici così noi proferimmo, con il "Water " "gino scintilla" al secolo Roby Pola: partite forte mettete fieno in cascina e finite in controllo. Maledetto scintilla……… seguendo quel folle consiglio il mio trainer diligentemente mi trascinò oltre i primi 10km in meno di 0.44.00 ma i 21km son distanza lunga ed insidiosa e di lì a poco l'avrei capito anche io. Alla fine del 15km la benzina incominciò a scarseggiare e da allora entrò vigorosamente in scena il mio trainer Alessandro,che mi seguì come un bimbo ed ancora oggi ricordo e e gli son grato.
Io da parte mia facevo del training autogeno augurando a scintilla ogni genere di disgrazia ma fu tutto inutile!!!
Al 16km capii che il disastro si stava rapidamente materializzando quando vidi la smilza sagoma di Vassallo allontanarsi all'orizzonte. Poco prima anche il Web Master Umbe mosso da sincera pietà umana ci aveva tenuto compagnia . Ormai il mio volto già non gradevolissimo al naturale era diventato un grugno trasfigurato. L'epiologo fu' ancora più tragico perché quando imboccai l'anello di pista dell'arrivo in preda a "tetraparesi spastica" fui superato con disonore anche dall'avvenente Patrizia.
Ancora oggi me lo rinfaccia ma non capiterà più…..lo giuro!!!!!
Fui capace solo di un triste 1.39.00 con il record assoluto di sorpassi subiti, morale della storia: se non ne hai può starti vicino anche Pizzolato che poi il famoso fieno in cascina dell'odioso "scintilla" ti si rovescia tutto adosso.

Buona corsa a tutti
Marco Pizzocco

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